Work-life balance: conciliare lavoro e vita privata

La questione dell’equilibrio tra vita privata e vita professionale è un tema bollente, sicuramente non nuovo ma sempre più attuale. Molte più persone soffrono di “Burn out” – ovvero esaurimenti dovuti alla pressione lavorativa – e molte più aziende sono sensibili all’argomento e cercano di intervenire e offrire supporto.

I primi a doverci supportare, tuttavia, siamo noi stessi. Se vuoi scoprire di più su questo argomento, ascolta il mio ultimo podcast, disponibile su Spotify e su tante altre piattaforme streaming – e che ti lascio qui sotto.

Se vuoi scoprire quali sono i segnali che ti avvisano che qualcosa non va e quali sono i pilastri da erigere per raggiungere un tuo equilibrio continua a leggere.

Fai pace con questa idea: vita e lavoro sono in equilibrio instabile

L’equilibrio perfetto, quando parliamo di lavoro e vita privata, semplicemente non esiste. Piuttosto, è molto probabile che oscilli in determinati periodi o fasi della nostra vita in cui ci dedichiamo più ad uno rispetto che all'altro.

Tuttavia, ciò non significa che tutto il resto sa completamente alla deriva o che debba necessariamente esserlo. Accettare i nostri limiti è, in questo contesto, fondamentale. Dobbiamo imparare ad essere dei giocolieri, che riescono a tenere in focus quello che al momento é importante... senza far cadere nessuna delle palline. 

Quando bisogna cambiare qualcosa

Quando non riusciamo a tenere in aria tutte le palline siamo presi da un senso di ansia, frustrazione, sensi di colpa... tutti segnali che qualcosa non sta andando come dovrebbe e che questo che viviamo non é un equilibrio. I segnali che riceviamo sono chiari che e che devono portarci immediatamente a ricalibrare le nostre abitudini:

• Burn out, ovvero stress cronico
• Stanchezza cronica
• Difficoltà a concentrarsi
• Tendenza al multitasking - proviamo a dedicarci a più attività contemporaneamente, spesso non riuscendo a portarle a termine adeguatamente
• Stati di ansia o depressivi
• Tachicardia e attacchi di panico
• Problemi intestinali – se vuoi scoprire di più di come il nostro intestino e il nostro cervello portano avanti la loro comunicazione clicca qui
• Alienazione - sia al lavoro che a casa

In alcuni casi più gravi è necessario consultare un professionista per supportarci in una terapia di recupero psicofisico. In tutti gli altri - e quando questi sintomi magari sono ancora agli esordi e non sono un impedimento alla vita quotidiana - è possibile prendere misure in autonomia per prevenire che questi peggiorino.

Due pilastri per bilanciare vita privata e professionale

Per convivere con questo equilibrio instabile, ci sono due tecniche di base che possono rivelarsi di grande aiuto:

1. Imporre dei chiari boundaries – ovvero disegnare dei confini - o anche “mettere dei paletti” per definire il confine tra i due mondi – lavoro e vita privata – e preservare tempi e spazi per entrambi, a seconda delle nostre esigenze e dei nostri bisogni psico-fisici.
2. Vivere con consapevolezza – con mindfulness - nei tempi e negli spazi che abbiamo allocato a ciascuna parte della nostra vita

Chiaramente, sono entrambe cose più semplici a dirsi che a farsi e ci sono ragioni chiare per cui una cosa, o l’altra, non viene bene e semplice come vorresti.

Il primo pilastro: “piantare i paletti”

Delimitare tempi e spazi non è semplice perché le risposte alle seguenti domande – e sotto-domande- devono essere chiare:

Quali sono le mie intenzioni e i miei obiettivi?

Se non sappiamo dove stiamo andando non arriviamo da nessuna parte. Non abbiamo controllo sulla nostra quotidianità, non sappiamo quando dire di no, non siamo focalizzate e non abbiamo priorità. Reagiamo invece di "agire": non stiamo gestendo intenzionalmente la nostra vita.

Indubbiamente la prima soluzione è lavorare con attenzione alla nostra visione, al piano secondo il quale vogliamo raggiungere i nostri più grandi obiettivi e che é perfettamente allineato ai nostri valori.

Poi, con riguardo a questo grande disegno, bisogna lavorare quotidianamente sulle nostre priorità. Avere chiaro quali sono sia al lavoro che nella vita privata.

Cosa voglio realizzare oggi? Cosa voglio realizzare questa settimana? Cosa raggiungerò questo mese?

Sono organizzata per raggiungere questi obiettivi?

Avere un piano è quindi fondamentale quanto pianificare quello che dobbiamo fare e quando farlo secondo i nostri obiettivi e valori.

Ho chiara la lista di cose da fare? Sto dividendo il mio tempo e la mia attenzione come vorrei tra lavoro e famiglia? Se cosi non fosse, come posso riorganizzare il mio calendario e i miei obiettivi affinché sia così?

 

Il mio stile di vita – e le mie abitudini – sono compatibili con i miei piani?

Pianifichiamo magari di iniziare a lavorare dalle 7, ma poi non riusciamo a svegliarci. Oppure di andare in palestra dopo il lavoro, ma ci lasciamo trascinare ad un altro aperitivo. 

Sono le nostre abitudini a non supportarci e noi restiamo in balia della nostra quotidianità: ogni giorno dobbiamo prendere mille decisioni, e questo ci stanca e ci porta a mollare, ad abbandonare il nostro piano. 

Dove mi portano le mie abitudini? I miei valori e il mio stile di vita sono allineati? La mia alimentazione è capace di darmi energia e supporto per ciò che voglio fare?

Il mio mindset è quello giusto?

Magari pensiamo che tutto sia urgente al lavoro, che ogni e-mail debba essere letta sul momento, che non abbiamo tempo per noi stesse e che quindi il self-care possa sempre e comunque essere rimandato. Abbiamo delle credenze radicate, che non ci permettono di proteggere i nostri boundaries e che quindi frenano la nostra crescita. 

Questo è un mindset non cooperativo e limitante. 

Le giuste intenzioni, le giuste abitudini, il giusto mindset sono le linee guida per tracciare i nostri boundaries, e per delimitare il lavoro dalla vita privata senza impedirci di raggiungere i nostri obiettivi.

Il secondo pilastro: essere presenti

La Mindfulness - consapevolezza e presenza in tempo e spazio - implica che pensieri e azioni siano allineati. Il tempo dedicato alla famiglia, e quello dedicato a lavoro, ricevono la nostra massima attenzione e durante l’uno riusciamo ad astrarre l’altro.

A volte ci dedichiamo al lavoro con il senso di colpa, perché stiamo di togliere tempo ai nostri figli. Poi magari rientriamo dai figli e sentiamo la frustrazione di avere mille cose da fare, che cura di noi stesse o un progetto professionale. Viviamo quindi con corpo e mente in due luoghi e tempi diversi, e questo genera un senso di inadeguatezza, stress, ansia e insoddisfazione con cui è difficile convivere.

Se vogliamo vivere in pace rispettando i nostri piani dobbiamo metterci di fronte ai nostri valori e capire la ricetta del nostro equilibrio in ogni periodo della nostra vita, pianificando di conseguenza e lavorando su mindset e abitudini.

Spesso, più di quanto si pensi, questo equilibrio si raggiunge a tentativi. Come l’equilibrio in bicicletta, anche questo si ottiene soltanto pedalando.

 

Chiarisci cosa significa produttività per te

La prima cosa che accade, quando l’equilibrio diventa instabile e iniziamo a soffrirne, è l’incapacità di essere produttivi. Soprattutto se produttività significa dare il 100% di noi stessi e arrivare al top in tutte le aree della nostra vita.

Per questo è fondamentale chiarire cosa vogliamo per davvero: perché voglio essere produttiva?

E la risposta non può mai essere un “fare di più” fine a sé stesso. Questo è proprio quello che insegno nel mio programma Productivity Evolution – clicca in basso per scoprire di più.

Work-life balance in poche parole

Work life balance significa costruire una quotidianità che non preveda più la frustrazione di dover fare qualcosa mentre in realtà si vuole fare altro e non lasci spazio ai sensi di colpa che nascono quando non siamo completamente presenti.

Se pensi di non avere tutto sotto controllo, se senti di voler trovare il tuo metodo per mantenere il tuo equilibrio ma non sai come fare scrivimi una mail o contattami su Instagram - possiamo cercare una soluzione insieme!