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Come smettere di procrastinare

produttività Feb 21, 2023

In questo articolo ti parlo un tema caldo e complesso che, con varie intensità, capita a tutti di dover affrontare: la procrastinazione. Perché procrastiniamo? Perché facciamo fatica a prendere decisioni, rimandiamo compiti o attività, rallentando il nostro progresso in tutte le aree della nostra vita?

In questo articolo, imparerai quali sono 5 delle cause alla radice di questo comportamento, step fondamentale per incamminarti verso la soluzione.

Parlo di questo, anche nell'ultimo episodio del mio podcast Healthy Busy Life, che puoi ascoltare cliccando qui sotto: 

 

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Che cosa significa procrastinare?

Procrastinare significa posticipare in maniera non razionale decisioni e azioni importanti nonostante sia ben chiaro che queste vadano affrontate e completate ad un certo punto nel futuro. Sebbene questo sembri dovuto ad una questione di produttività o scarsa forza di volontà, le cause scatenanti sono ben più profonde e complesse da indirizzare.

Supponiamo tu debba completare la scrittura di un articolo. Il foglio bianco potrebbe, più o meno consciamente, scatenare la seguente serie di pensieri: “non so da dove cominciare”, “non scrivo abbastanza bene”, “le persone non lo troveranno interessante, è una perdita di tempo”, “scrivere è così difficile”, ecc.

A quel punto, tanto vale sospendere il compito e prenderti del tempo per rispondere a mail, magari non urgenti, o addirittura spostarti in cucina per completare il fondamentale e non posticipabile compito di mettere in ordine alfabetico le spezie.

Nell’immediato, rinviare quel compito ti fornisce un senso di sollievo, una gratificazione istantanea che il nostro cervello ricerca instancabilmente, in un meccanismo molto simile a quello della fame emotiva o dello scrolling compulsivo che ci tiene incollate ad Instagram.

 

Procrastinare è un modo per gestire le nostre emozioni

La procrastinazione è una soluzione di breve periodo - definita in inglese un quick fix, temporanea e non sostenibile – in risposta ad un’emozione negativa scatenata dall’incombere di un compito o attività, che arreca disagio e che non vogliamo affrontare nell’immediato – magari noia, ansia, insicurezza, frustrazione, paura di sbagliare, bassa stima in noi stesse ecc.

Il Dr. Tim Pychil, professore di psicologia e membro del Procrastination Research Group presso l’università di Carleton (California), sostiene che la procrastinazione non sia un problema di gestione del tempo ma un vero e proprio problema di regolazione emotiva.

 

Le ragioni neurologiche del fenomeno

Nel lungo periodo procrastinare non solo ha dei costi in termini di produttività, ma innesca comportamenti deleteri che impattano la nostra salute fisica e mentale, riducendo l’autostima e la capacità di raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo.

C’è una spiegazione neurologica per quanto accade. Quando dobbiamo affrontare compiti che generano stress e ansia, l’amigdala, ovvero la parte del cervello che gestisce le emozioni, in particolare la paura, percepisce quel compito come un pericolo.  Il fenomeno è stato soprannominato in inglese “Amygdala Hijack  - Il sequestro dell’amigdala”, ossia la momentanea ed immediata assenza di controllo emotivo sul nostro cervello poiché, in quel momento, è l’amigdala a controllarlo.

 

Ci poniamo obiettivi troppo astratti

Quando non sono le emozioni, una seconda causa scatenante della procrastinazione sono obiettivi e compiti troppo vaghi. La mancanza di specificità ci blocca non è chiaro da dove bisogna cominciare. Effettivamente, è tutta una questione di formulazione. Un conto è dire “vorrei mettermi in forma”, ma tutt’altra storia è dire “vado in palestra tre volte a settimana dalle 18 alle 19”.

Quello di chiarire i nostri obiettivi e tradurli in abitudini concrete e sostenibili nel tempo, è uno step fondamentale, ed è anche quanto si impara nei miei percorsi, incluso Food, Habits & Mind.

 

Ci sentiamo sopraffatte

Una terza ragione per cui a volte procrastiniamo anche quando ci sentiamo sopraffatte da quanto dobbiamo fare: magari è un compito troppo lungo o troppo complesso e non sappiamo come approcciarlo. La risposta iniziale è quindi quella di evitarlo.

In questo caso, cominciare è tutto quello che basta per superare il blocco. L’azione ci aiuta a prendere coscienza del compito e aiuta a capire come affrontarlo o semplificarlo. Quante volte ti capita di notare che il compito è molto di più semplice di quanto ti aspettavi prima di iniziare?

 

Siamo delle perfezioniste 

Potresti procrastinare perché sei perfezionista. E così fronteggi non uno, ma due ostacoli che ti separano dal raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Il perfezionismo deriva principalmente dalla paura del giudizio degli altri, di deludere le aspettative altrui che ci porta a dover operare sempre al massimo standard. E se non riusciamo a fare tutto alla perfezione, ed avere il controllo di ogni singolo dettaglio, inconsciamente arriviamo alla conclusione che sia meglio non farlo affatto. E quindi procrastiniamo, raccontandoci scuse del tipo “Ho ancora bisogno di tempo”,“non ho finito di ricercare tutto il possibile, prima di consegnare quel progetto”, bloccando così il nostro progredire.

 

Siamo confuse sulle nostre priorità (o facciamo finta di esserlo)

Magari sei davvero super impegnata, ma facendo cosa? Spolverando i mobili della sala, etichettando i raccoglitori dei documenti, rispondendo alle mail non urgenti. Insomma, sei impegnatissima a togliere tutti compiti semplici dalla tua to-do list, solo per sentire quel senso di soddisfazione temporaneo nel depennare. Anche in questo caso stai procrastinando.

La forma più pericolosa e comune di procrastinazione è quella produttiva, ovvero fare mille cose tranne quelle che dovremmo effettivamente fare, ovvero quelle prioritarie, che creano trazione nella nostra vita e ci portano a fare progressi nella nostra vita personale e professionale.

 

Un primo passo per smettere di procrastinare: via i sensi di colpa

Procrastinare è sempre una cattiva idea, ma per questo non metterti in croce. Perdonarti e praticare auto compassione è necessario in una prima fase per poter uscire da questo circolo. Quella della procrastinazione è una cattiva abitudine, e come ogni cattiva abitudine ci vuole tempo per smontarla.

La soluzione è quella di capire con quali abitudini positive puoi sostituirla e come lavorare sulla tua mentalità per imparare a gestire le tue emozioni, prima che l’amigdala prenda il sopravvento.

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