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7 ragioni per cui non chiedi aiuto

mindset relazioni stile di vita Oct 10, 2024

Perché è così difficile chiedere aiuto? Forse sei cresciuta pensando di non dover chiedere mai per non creare disturbo, per non mostrare le tue debolezze. Forse ti guardi intorno e ti sembra non ci sia nessuno a cui poter chiedere.

Sono sicura che le tue giornate siano piene tanto quanto le mie e sono altrettanto sicura che spesso ti capiti di viverle in “modalità sopravvivenza”. Quando questo succede sei in uno stato costante di stress, come se dovessi difenderti da qualcosa o qualcuno e per questo è necessario che tu sia sempre allerta! Estenuante, no!?

Ma che succede quando vivi costantemente in modalità sorpavvivenza? Il tuo corpo e la tua mente operano con l’obiettivo primario di “sopravvivere” alle richieste e alle pressioni quotidiane, non c’è spazio per pensare ad altro, figurati trovarlo veramente! Ecco allora che sacrifichi il tuo benessere, il tuo piacere e la crescita personale. Tutto quello che fai è reagire!

Io ho deciso che il mio benessere (fisico, mentale, spirituale) non può essere qualcosa che io metto da parte quando la settimana si riempie, capitano imprevisti, c’è tanto lavoro da fare, ma non voglio essere il criceto sulla ruota. E questo puoi deciderlo anche tu. Anche adesso.

Il primo step pratico che puoi fare per cambiare radicalmente la tua quotidianità è proprio quello dotarti di un sistema di supporto ben costruito

 

 

Forse ti stai dicendo: "Non posso permettermi di chiedere aiuto", o magari pensi che delegare significhi non essere abbastanza capace, o forse non riesci a fidarti che le cose possano non essere fatte esattamente come vuoi tu ma andare ancora bene. Lo so perché questi pensieri me li sono fatti anche io e per lungo tempo sono stati uno zaino pesante ma inutile, che mi portavo sempre dietro.

Ma voglio sfidarti a riflettere: queste credenze sono davvero tue o sono il frutto di quello che ti è stato insegnato? Ho sentito tantissime donne durante i miei programmi ripetere frasi come "Mi sento in colpa se non faccio tutto da sola" o "Ho paura di non essere all'altezza" “Se chiedo aiuto mi mostro debole”. Queste stesse donne oggi non solo sono più serene, ma hanno finalmente spazio per far crescere i propri sogni e per prendersi cura di sé.

È importante che tu riconosca che meriti questo tipo di supporto. E più di tutto, meriti di sentirti libera di chiedere aiuto senza paura o senso di colpa.

Cosa ti blocca allora dal crearti questa rete di sostegno? Te lo racconto di seguito.

 

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Perché è difficile chiedere aiuto

Noi donne siamo spesso cresciute con l'idea che dobbiamo essere tutto per tutti: madri impeccabili, professioniste competenti, partner attente, amiche presenti. Questa pressione ci porta a interiorizzare la convinzione che chiedere aiuto significhi fallire o dimostrare di non essere abbastanza forti; o proprio di non essere abbastanza.

Culturalmente, ci è stato insegnato a sopportare e a gestire tutto con grazia, come se chiedere supporto ci rendesse meno meritevoli. Di conseguenza, tendiamo a portare il peso delle responsabilità da sole, perché, se non lo facciamo, pensiamo di poter deludere gli altri o essere un peso per loro. Eppure, questa resistenza a chiedere aiuto non solo ci isola, ma ci priva anche dell’opportunità di crescere, di ricevere supporto e di coltivare relazioni più autentiche e profonde.

 

Cos’è un sistema di supporto

Quando nei miei percorsi parlo di sistema di supporto, faccio una distinzione tra sistema di supporto primario e secondario:

  • il sistema di supporto primario comprende la tua famiglia e il circolo di persone più ristretto con cui condividi la tua quotidianità, ma anche persone o organizzazioni che ti aiutano a prenderti cura dei tuoi bisogni primari (come può essere una babysitter, un asilo, ecc.)
  •  il sistema di supporto secondario si riferisce, invece, ad un supporto esterno che può andare a compensare eventuali carenze del tuo supporto primario e del quale hai bisogno per ricercare la motivazione e la validazione necessari, non solo per i tuoi bisogni primari di sopravvivenza e sicurezza, ma anche per supportare il tuo percorso di realizzazione, evoluzione e crescita. Mentori, coach, community, gruppi, amiche, altri professionisti che ti permettono, grazie al loro supporto, di costruire una vita in cui ti senti allineata sono il tuo sistema di supporto secondario.

 

Entrambi questi sistemi di supporto sono indispensabili, ma oggi voglio, in particolare parlare del sistema di supporto primario. Perché, prima di poter pensare alla nostra crescita e realizzazione, dobbiamo uscire dallo stato di sopravvivenza e, ahimé, noi donne in quello stato di sopravvivenza ci restiamo spesso a lungo.

 

Intanto una premessa e una frase che ti triggherà certamente: se hai troppo nella tua vita e vivi costantemente in modalità sopravvivenza dipende da te, perché non permettere che questo accada è una tua responsabilità. E credimi, so come ci si sente perché io, per anni, ho puntato il dito all’esterno per tutte le cose che non funzionavano o che non riuscivo a realizzare; ma se indulgiamo in atteggiamento vittimista nulla potrà cambiare e resteremo incastrate in una vita frenetica, che non scegliamo ma che subiamo.

 

Certo, non puoi cambiare tutto domani – e anche quando parliamo di costruire il tuo sistema di supporto, parliamo di una conquista a cui arriviamo pregressivamente. Ma c’è una differenza tra il prendersi del tempo per costruire a piccoli passi e non fare invece nulla per cambiare la situazione.

La prima cosa da fare è conoscere e scardinare gli ostacoli che non ti permettono di chiedere aiuto. Vediamoli insieme.

 

7 ragioni per cui non chiedi aiuto

  1. Pensi di sembrare debole

Pensi che se chiedi aiuto mostri agli altri che non ce la puoi fare da sola. Beh, chi ha detto che devi farcela da sola quando questo ti costa energie, buonumore e la tua pace mentale? Non ce la devi fare da sola! E se cominciassi a normalizzare questo concetto?

Questa mentalità deriva dall’idea errata che avere successo significhi fare tutto da soli, non dover avere bisogno di nessuno, e questo è un mito pericoloso perché porta a isolarsi, a sovraccaricarsi di responsabilità, e a sentirsi inadeguate quando non si riesce a gestire tutto da sole. La verità è che il successo autentico non è un'impresa solitaria; è il risultato di collaborazioni, connessioni e del saper chiedere supporto. A volte questo pensiero è un fatto di orgoglio: il nostro ego ha bisogno di prendersi tutto il merito!

 

  1. Vuoi essere indipendente

Ma cosa significa per te essere indipendente? Io sono indipendente quando riesco a creare le risorse per fare quello che mi permette di stare bene ed evolvere. E, non so per te, ma fare ogni singola cosa da sola, non mi sembra l’approccio che può portarmi in quella direzione.

E credimi, io sono la prima a soffrire dalla sindrome da Wonder Woman e per anni non ho chiesto aiuto e non ho lasciato agli altri l’opportunità di darmelo – e infatti ero frustrata, risentita e senza entusiasmo.

Ma pensa: ogni leader che aggiunge valore in questo mondo si avvale di un team. Anche tu hai bisogno del tuo!

 

  1. Non vuoi essere un peso per gli altri

Quante volte non hai chiesto aiuto per paura di essere un fastidio per parenti, colleghi o amici?  Ti dici che non vuoi metterli nella condizione di dirti di si quando invece non potrebbero. O forse hai paura di sentirti dire di no e di viverlo come un rifiuto personale, piuttosto che come un confine che l’altro mette per il proprio benessere ed equilibrio? (spoiler: questo dovresti imparare a farlo anche te!)

La realtà è che per tante persone poterti supportare nel tuo percorso potrebbe essere una bellissima opportunità e un privilegio di condivisione, e se tu chiedessi quell’aiuto non solo sarebbero disposte a dartelo ma probabilmente lo farebbero con molto più piacere di quello che tu potresti pensare. E chissà magari ne sarebbero influenzate positivamente e imparerebbero a fare altrettanto.

 

  1. Pensi di dover essere perfetta per essere apprezzata

Il perfezionismo è un nemico subdolo che ti convince di dover essere impeccabile in ogni aspetto della tua vita per poter essere apprezzata e meritare supporto. Quando cedi al perfezionismo leghi il tuo valore alle tue azioni, alla tua performance e non a chi sei tu veramente che è esattamente ciò per cui gli altri dovrebbero amarti e apprezzarti. Ricorda che nessuno è perfetto e aspettare di raggiungere uno standard impossibile di perfezione prima di agire ti impedisce di accettare l'aiuto che ti serve per vivere con più equilibrio e soddisfazione.

 

  1. Pensi che gli atri abbiano più bisogno

Spesso ci convinciamo che le nostre esigenze siano meno importanti di quelle degli altri, specialmente quando le persone che abbiamo intorno si trovano in un momento delicato della loro vita o stanno affrontando delle difficoltà. Questa idea ci porta a sacrificare noi stesse e a mettere sempre gli altri al primo posto, pensando che ne abbiano più diritto, perché in fondo le nostre necessità non sembrano essere altrettanto valide in quel frangente. Ma tutti abbiamo bisogno di essere supportati, indipendentemente dalle circostanze degli altri, anche perché, quello che agli occhi di chi ci guarda potrebbe apparire come un piccolo ostacolo, potrebbe essere per noi un grande problema per il quale abbiamo bisogno di sostegno e comprensione.

Lo spiegherò a breve ma vale la pena anticiparlo: quando chiediamo aiuto non lo facciamo senza tener conto dei bisogni dell’altro, tutto il contrario. Teniamo conto anche del loro spazio e dei loro bounderies e proprio in virtù di questo rispetto sappiamo accettare un no senza farne una questione personale.

 

  1. Hai paura di non essere capita

Il timore di non essere compresi può spingere molte persone a trattenere le proprie difficoltà, isolandosi invece di cercare aiuto. Quando abbiamo la sensazione che nessuno possa capire davvero cosa stiamo vivendo, tendiamo a chiuderci in noi stesse, preferendo affrontare tutto da sole. Questo atteggiamento però crea un circolo vizioso: più evitiamo di condividere, più ci sentiamo isolate e incapaci di affrontare le sfide con chiarezza. Tuttavia, è importante riconoscere che questo pensiero è spesso una distorsione. Molte delle persone intorno a noi potrebbero aver vissuto esperienze simili o essere disposte a comprendere e sostenere, anche se non conoscono esattamente il nostro percorso. Aprirsi agli altri, essere vulnerabili non solo libera una parte del peso che portiamo, ma ci dà l'opportunità di vedere le cose da prospettive diverse.

 

  1. È più facile fare tutto da sola che spiegare agli altri cosa devono fare

La perfezionista che è in te potrebbe essere caduta in questa trappola più e più volte. Spesso sembra che chiedere aiuto richieda più energia di quella che spenderemmo a fare le cose da sole, specialmente se abbiamo determinati standard. Ma così il carico mentale e pratico continuerà a rimanere il tuo. E se permettessi agli altri di fare le cose anche se in maniera imperfetta?

Ne abbiamo parlato anche nell’Episodio 166 del podcast: se vuoi vivere una vita in cui ti senti bene, realizzata e capace di portare energia positiva agli altri devi imparare a metterti al primo posto e questo significa anche saper chiedere aiuto. Puoi ascoltarlo di seguito:

 

 

Ecco come puoi costruire il tuo sistema di supporto

Qui ho bisogno di fare una specifica perché purtroppo si vede ancora il chiedere e ricevere aiuto come un gioco di addizioni e sottrazioni. Se do a te tolgo a me e viceversa. E’ ovvio che chiedere aiuto significhi occupare le risorse di qualcun’altro ma, se fatto nel modo giusto, aiutare gli altri e farsi aiutare diventa un gioco sinergico moltiplicativo in cui tutti ci guadagnano.

Quando viviamo le nostre relazioni con empatia, quando abbiamo a cuore il nostro self-care e allo stesso modo  riconosciamo il bisogno degli altri di avere spazi individuali di crescita, riposo, divertimento, tutti ne guadagniamo. Collaboriamo sinergicamente piuttosto che creare disagio o avanzare pretese e recriminazioni.

 

Ma questo implica:

  • Che sappiamo cosa vogliamo, cioè siamo consapevoli in primo luogo dei nostri bisogni e dei nostri desideri;
  • Che sappiamo comunicare questi stessi bisogni e desideri in maniera efficace e rispettosa, senza stare sulla difensiva o cedere a scambi aggressivi o passivo aggressivi;
  • Che sentiamo che la suddivisione delle responsabilità nelle nostre dinamiche familiari sia equa (e questo spesso significa anche avere conversazioni sulla parità perché, diciamocelo, noi donne in quello che è considerato standard siamo ancora dalla parte svantaggiata)

Se senti che è arrivato il momento di prenderti cura di te stessa, ma ti manca la direzione su dove e come cominciare, il mio percorso Food, Habits & Mind è pensato proprio per guidarti in questo processo. Attraverso strumenti pratici e un framework testato, imparerai a mettere te stessa al centro delle tue priorità, a nutrire il tuo corpo in modo sostenibile e a costruire abitudini durature che supportano il tuo benessere e i tuoi obiettivi.

Ricordati: non puoi fare tutto da sola e non dovresti! Per questo voglio incoraggiarti a lavorare proattivamente per costruire il tuo sistema di supporto, non perché sei debole, ma perché sei leader della tua vita.

Sei pronta a mettere in atto il tuo cambiamento positivo? 

Sei nel posto giusto! Esplora tutti i programmi di Healthy Busy Life e inizia il tuo percorso di crescita personale: non esiste momento migliore di adesso! 

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